ARCHITETTO

Giuseppe Scacciati

C’è un filo rosso che attraversa tutta la variegata e diffusa (da Firenze a Padova, dall’Emilia alla Liguria) esperienza di Giuseppe Scacciati. Poggiata sulla convinzione profonda che le soluzioni migliori siano quelle suggerite dalla saggezza sedimentata dal passato e dalla sua eredità, questo filo rosso è una tensione etica progettuale, la ricerca del rigoroso rispetto dei principi essenziali dell’arte architettonica. E dunque, dell’equilibrio costruttivo, dell’armonia con il contesto, della coerenza tra forma e funzione, dell’attenzione per i materiali e la loro cura artigianale. Nella pratica architettonica queste regole estetiche sono state applicate innanzitutto nei diversi restauri conservativi effettuati nell’area fiorentina e provincia. Gli interventi sulla duecentesca Torre Alberti, sulla Casagrande Serristori a Figline Valdarno, su Palazzo Nasi di Baccio d’Agnolo a Firenze, sulla Torre dei Peruzzi all’Antella, su Palazzo Navone o la Sartoria Cerretelli, sempre a Firenze, sono stati cosi condotti dal rigore filologico e dal rispetto per la storia. Tuttavia, anche nelle opere in cui affronta la sfida creativa dell’attualità (palazzo Castelmaggiore, sede comunale di Castelmaggiore), nei progetti di Giuseppe Scacciati riaffiora, seppur adattata al nostro tempo, l’osservanza di un credo architettonico classicista. La si ritrova nel bilanciamento creato dal gioco tra pieni e vuoti, nel dialogo tra linee tonde e geometrie, e, in modo più esplicito, nella biblioteca comunale di Monterenzio, concepita come versione moderna di un piccolo tempio della cultura. La ricerca di equilibrio, per Giuseppe Scacciati, devono guidare (vedi gli innumerevoli esempi residenziali di costruzione o recupero) anche il rapporto con il contesto dell’opera per raggiungere una sintesi armoniosa tra cornice ambientale e fruizione degli spazi. E, non ultimo, tra rispetto della propria identità creativa e le richieste della committenza, anche per evitare, come accade talvolta, che sia quest’ultima a pagare nell’uso quotidiano il prezzo di uno slancio creativo che prevarica sulla funzionalità.